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ppuglia araCONTRDA DI PORTA PUGLIA Pochi decenni dopo che il feudo di Avellino passò nelle mani della potente famiglia Caracciolo, non poche sono state le opere di abbellimento e di restaurazione realizzate dai Principi della potente casata in Avellino. Tra le tante opere sono degne da ricordare le due porte che assieme alla mura racchiudevano la città intera, come Porta Napoli, ad ovest e Porta Puglia ad est. La contrada che prende il nome da quest’ultima antica Porta che menava il cammino nella rigogliosa regione delle Puglie, nota per il grano, i cereali e le altre ricchezze della terra diretti nella capitale del Regno di Napoli, è un onusto rione ricco di pagine di autentica storia legata alla città e ai suoi abitanti, specialmente di quelli più popolari. L'antica Porta, elevata nei pressi del Convento degli Agostiani e della chiesa di San Generoso, dove un tempo operavano i vigili del fuoco, deve il suo splendore alla citata famiglia Caracciolo. Il Borgo di Porta Puglia annovera al suo interno numerose testimonianze della storia di Avellino che si è dipanata nel corso dei secoli. Oltre alla Chiesa di Santa Maria di Monserrato nella zona si trova anche il vecchio monastero delle Suore Stigmatine. La strada di Costantinopoli, oggi Via Umberto I, ricorda alla città la chiesa dallo stesso nome, luogo particolarmente caro agli abitanti. Qui per secoli il lavoro e l’arte degli artigiani ha trovato il luogo ideale per presentarsi con superbi lavori del legno e del cuoio, del rame e del ferro, degli impareggiabili cocchieri di carrozze e diligenze che hanno attraversate le strade della provincia e della regione per vari secoli. Una delle istituzioni più rappresentative della Contrada di oggi rimane la stazione Ferroviaria che ha dato il nome anche all’omonimo Borgo, un tempo centro vitale di commercio, affari e vita propulsiva dell’intera città. Nella Contrada di Porta Puglia ricadono anche le frazioni storiche di Picarelli e Pianodardine, antichi e laboriosi luoghi di attività agricole e industriali di Avellino, sin dal medio evo. La secentesca Porta Puglia, elevata non lontana dal Convento di San Generoso, portava sulla sua facciata una iscrizione dettata direttamente dal principe Caracciolo che recitava così:

bandiera porta puglia

MARINUS CAROCCIOLUS ABELLINI PRINCEPS III.
EXPLICATIS LATE MOENIBUS. INCLUSISQUE SUBURBIIS.
URBEM LATIUS. CIVES TUTIUS. ADVENAS LAETIU.
OMNES HABUIT MUNIFICENTIUS.

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